La Correct the Map non è solo una campagna. È una richiesta di giustizia simbolica e culturale. La proiezione di Mercatore, ancora oggi usata nelle scuole e nelle istituzioni, riduce visivamente l’Africa e ingigantisce Europa e Nord America. Questa distorsione, ereditata dal colonialismo, influenza la percezione geopolitica e culturale del continente. Per questo motivo, l’Unione Africana sostiene la Correct the Map e invita ad adottare la proiezione Equal Earth.
Perché l’Africa vuole cambiare la mappa del mondo
La proiezione Mercatore era utile per la navigazione, ma deforma le superfici. L’Africa appare piccola, mentre in realtà supera i 30 milioni di km², quasi tre volte l’Europa. Di conseguenza, un continente visivamente ridotto sembra meno importante e meno influente.
Con la Correct the Map, le organizzazioni africane chiedono a governi, scuole e istituzioni di riconoscere l’Africa nella sua vera dimensione. Inoltre, l’Unione Africana ha già chiesto di sostituire Mercatore con Equal Earth, una proiezione che rispetta le proporzioni e restituisce dignità visiva.
Educazione e prospettive globali
Adottare la Correct the Map significa insegnare ai giovani africani la grandezza reale del loro continente. Questo rafforza l’orgoglio identitario e cambia la percezione di sé. Inoltre, il beneficio va oltre la scuola. Una nuova mappa del mondo può trasformare le narrazioni geopolitiche e rendere evidente il peso dell’Africa nei rapporti internazionali.
Certo, la transizione non sarà semplice. Molti libri di testo e software si basano ancora su Mercatore. Tuttavia, la pressione delle istituzioni africane e della società civile può accelerare il cambiamento. Quindi, la prospettiva di un’adozione globale di Equal Earth è realistica.
La Correct the Map non è solo una campagna, ma un atto di giustizia. Infatti, correggere la mappa del mondo significa restituire all’Africa la sua vera dimensione e cambiare il modo in cui il pianeta la percepisce. Inoltre, questo gesto rafforza l’orgoglio delle nuove generazioni africane e invita il resto del mondo a riconsiderare il ruolo centrale del continente. In definitiva, adottare una rappresentazione corretta vuol dire aprire la strada a un futuro più equo e inclusivo.



