I Top 20 Miliardari Africani nel 2025

Creato da sandrine Nguefack
I Top 20 Miliardari Africani nel 2025

In un continente in costante mutazione, dove instabilità e opportunità si intrecciano, i miliardari africani hanno saputo ritagliarsi un ruolo da protagonisti. Lontano dagli stereotipi, questi capitani d’industria non hanno solo accumulato miliardi: hanno costruito veri e propri imperi. Dal cemento alle telecomunicazioni, dalla finanza alle nuove tecnologie, questi miliardari africani incarnano un’Africa imprenditoriale, visionaria e decisamente proiettata verso il futuro.

Aliko Dangote: Il Re del Cemento

Patrimonio: 15,6 miliardi $
Settore: Cemento, zucchero, petrolio

Dangote è diventato sinonimo di potenza economica africana. Alla guida di un conglomerato tentacolare, il nigeriano ha raggiunto il vertice grazie a una strategia basata sull’integrazione verticale. La sua ultima scommessa? Una mega-raffineria di petrolio che potrebbe rivoluzionare l’economia nigeriana.

Johann Rupert: L’eredità del Lusso

Patrimonio: 10,7 miliardi $
Settore: Beni di lusso

Il discreto magnate sudafricano ha trasformato l’eredità familiare nel tabacco in un impero del lusso con marchi come Cartier e Montblanc. Un modello di eleganza su scala globale.

Nicky Oppenheimer: Dai Diamanti alla Terra

Patrimonio: 8,4 miliardi $
Settore: Miniere

Dopo aver venduto la sua quota in De Beers, Oppenheimer si è dedicato alla preservazione delle terre africane, unendo ecologia e filantropia.

Abdulsamad Rabiu: L’Ombra di Dangote

Patrimonio: 8,1 miliardi $
Settore: Cemento, zucchero

Rabiu ha trasformato un’azienda familiare in un colosso industriale, tessendo una rete di infrastrutture con rigore e determinazione.

Nassef Sawiris: Cemento e Investimenti

Patrimonio: 7,2 miliardi $
Settore: Costruzioni

Dalla guida di Orascom Construction alle partecipazioni in Adidas, Sawiris dimostra una precisione chirurgica negli investimenti.

Mike Adenuga: Telecom e Petrolio

Patrimonio: 6,1 miliardi $
Settore: Telecomunicazioni, energia

Con Globacom e Conoil, Adenuga è diventato l’architetto della connettività nigeriana, ambizioso e sempre efficace.

Issad Rebrab: zucchero e indipendenza

Patrimonio netto: 5,1 miliardi $
Settore: Agroalimentare

Con Cevital, Rebrab ha creato un impero agroalimentare esportabile. In un contesto politico complesso, ha puntato sull’autonomia economica come leva di potere.

Naguib Sawiris: il flamboyant delle telecomunicazioni

Patrimonio netto: 3,3 miliardi $
Settore: Telecomunicazioni, media

Fratello di Nassef, Naguib segue un’altra rotta: comunicazione e immagine. Dopo la cessione di Orascom Telecom, si è reinventato come opinion maker e mecenate politico.

Patrice Motsepe: Il Minatore Filantropo

Patrimonio: 2,9 miliardi $
Settore: Miniere

Primo miliardario nero sudafricano, ha promesso di donare metà del suo patrimonio. Tra estrazione di platino e impatto sociale, incarna una visione etica del capitale.

Koos Bekker: La Scommessa Digitale

Patrimonio: 2,5 miliardi $
Settore: Media, tecnologia

Bekker ha investito in Tencent prima che fosse conosciuta. Ex CEO di Naspers, ha costruito un impero digitale partendo da un semplice editore di giornali. Visionario e stratega.

Mohamed Mansour: la forza silenziosa

Patrimonio netto: 2,5 miliardi $
Settore: Distribuzione, automotive

Leader del gruppo Mansour, opera tra le righe: GM, Caterpillar, Metro… Scelte sobrie, ma di un’efficacia operativa impressionante.

Strive Masiyiwa: la voce della resilienza

Patrimoninetto: 1,9 miliardi $
Settore: Telecomunicazioni

Rifiutato, combattuto, ma mai sconfitto. Masiyiwa ha costruito Econet con volontà ferrea. In Zimbabwe, i suoi servizi sono vitali. E la sua battaglia per l’educazione digitale è esemplare.

Mohammed Dewji: il millennial self-made

Patrimonio netto: 1,5 miliardi $
Settore: Manifatturiero

CEO del gruppo MeTL, Dewji rappresenta il ricambio generazionale. Visione globale, dinamismo locale, valorizza il made in Tanzania. Affari e filantropia vanno di pari passo.

Prateek Suri: la tigre tecnologica

Patrimonio netto: 1,4 miliardi $
Settore: Tecnologia, manifattura, investimenti

Poco noto al grande pubblico, Suri ridisegna l’interfaccia tecnologica africana. Con Maser e MDR punta su IA, infrastrutture ed ecosistemi digitali. Il più giovane miliardario africano è solo all’inizio.

Youssef Mansour: il miliardario del supermercato

Patrimonio netto: 1,1 miliardi $
Settore: Grande distribuzione

Discreto ma influente, ha fatto prosperare Metro, trasformando la GDO egiziana in leva di crescita. Il commercio quotidiano può essere molto redditizio.

Othman Benjelloun: la banca all’antica

Patrimonio netto: 1,1 miliardi $
Settore: Banche, assicurazioni

In Marocco, Benjelloun è un’istituzione. Con la BMCE è diventato un attore continentale. Il suo stile classico contrasta con le fintech, ma la sua influenza è immutata.

Michiel Le Roux: l’inclusione finanziaria

Patrimonio netto: 1 miliardo $
Settore: Banche

Con Capitec, ha reso il credito accessibile. Semplice, efficace, ha costruito una banca popolare nell’èra delle esclusioni finanziarie.

Christoffel Wiese: l’impero Shoprite

Patrimonio netto: 1 miliardo $
Settore: Grande distribuzione

Tra crolli di Borsa e rientri spettacolari, Wiese resta un riferimento della GDO africana. Shoprite è ancora un’icona.

MohammedDewji: l’espansione della famiglia

Patrimonio netto: 900 milioni $
Settore: Immobiliare, manifatturiero

Erede del clan Dewji, rappresenta la nuova generazione di imprenditori discreti ma ambiziosi. Sotto uno stile sobrio, nasconde una solida strategia di crescita.

Aziz Akhannouch: potere marocchino

Patrimonio netto: 900 milioni $
Settore: Energia, agroalimentare

Imprenditore e Primo ministro del Marocco, è al crocevia tra potere economico e politico. Il suo impero familiare Akwa Group lo rende protagonista nel Maghreb.

Un’Africa che capitalizza sul suo futuro

Questi miliardari non sono eccezioni, ma il volto di un capitalismo africano emergente: strutturato, ambizioso, talvolta controverso, ma spesso ispiratore. Dietro ai numeri, storie di pazienza, coraggio e scelte audaci. In un’economia globale frammentata, l’Africa traccia la sua rotta — con giganti tutti suoi.

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