Origine dei nomi dei paesi africani: l’influenza dei colonizzatori

Creato da sandrine Nguefack
Les noms des pays africains / I nomi dei paesi africani

I nomi dei paesi africani raccontano una storia ricca, segnata dalle tradizioni locali e dall’eredità coloniale. Ma come sono stati scelti questi nomi? Quale ruolo hanno avuto i colonizzatori nella loro denominazione? Questo articolo esplora l’origine dei nomi dei paesi africani e l’impatto delle potenze coloniali, analizzando anche i cambiamenti di nome avvenuti dopo l’indipendenza.

L’origine dei nomi dei paesi africani: tradizioni locali ed eredità coloniale

I nomi dei paesi africani hanno radici diverse, che vanno dalle lingue locali ai contributi dei colonizzatori europei. Ad esempio, il Ghana si ispira all’antico impero del Ghana, che significa “re guerriero” in lingua soninké. Il Senegal prende il nome dall’omonimo fiume, derivato dal termine berbero “Senhaja”, usato per indicare le popolazioni locali.

Tuttavia, i colonizzatori hanno spesso imposto nomi che riflettevano i loro interessi. La Costa d’Avorio deve il suo nome al commercio dell’avorio, mentre la Nigeria è stata chiamata così dai britannici in riferimento al fiume Niger.

L’influenza dei colonizzatori sulla denominazione

Durante il periodo coloniale, le potenze europee hanno modellato la mappa dell’Africa. Britannici, francesi, portoghesi e tedeschi hanno scelto nomi che riflettevano le loro scoperte o ambizioni. Ad esempio, la Rhodesia (oggi Zimbabwe) prende il nome da Cecil Rhodes, un colonizzatore britannico. Il Camerun deriva dal portoghese “Rio dos Camarões” (fiume dei gamberi), a causa dell’abbondanza di crostacei nelle sue acque.

Le riappropriazioni post-indipendenza: ritorno alle radici

Dopo le indipendenze degli anni ’50 e ’60, molti paesi africani hanno rinominato i loro territori per affermare la propria identità. Ad esempio, l’Alto Volta è diventato il Burkina Faso, che significa “terra degli uomini integri” in mooré e dioula. La Costa d’Oro è stata ribattezzata Ghana, in omaggio all’impero storico.

Diversi paesi africani hanno cambiato nome in diversi periodi della loro storia, generalmente per ragioni politiche, culturali o di sovranità. Ecco alcuni esempi significativi:

1. Costa d’Oro → Ghana (1957)

Al momento dell’indipendenza dal Regno Unito, il paese ha adottato il nome di Ghana, in riferimento all’Impero del Ghana. Questo cambiamento mirava a affermare un’identità precoloniale e panafricana.

2. Alto Volta → Burkina Faso (1984)

Nel 1984, il presidente Thomas Sankara ha ribattezzato l’Alto Volta in Burkina Faso, che significa “terra degli uomini integri”. Questa scelta segnava una rottura con il passato coloniale.

3. Dahomey → Benin (1975)

Sotto Mathieu Kérékou, il Dahomey è diventato Benin, in riferimento all’antico Regno del Benin. Questo cambiamento mirava a includere tutte le etnie del paese.

4. Congo belga → Zaire (1971), poi Repubblica Democratica del Congo (1997)

Mobutu Sese Seko ha rinominato il paese Zaire nel 1971 per cancellare le tracce coloniali. Nel 1997, Laurent-Désiré Kabila ha ripristinato il nome Repubblica Democratica del Congo.

5. Sudafrica → Azania (nome proposto, mai adottato)

Alcuni movimenti panafricanisti hanno proposto Azania per rompere con l’eredità coloniale, ma questo nome non è mai stato ufficializzato.

6. Swaziland → Eswatini (2018)

Il re Mswati III ha ribattezzato il paese Eswatini, che significa “terra degli Swazi”, per affermare l’identità culturale del paese.

I nomi dei paesi africani riflettono una storia complessa, segnata dalle tradizioni locali, dalle esplorazioni europee e dalle lotte per l’indipendenza. Oggi, questi nomi continuano a evolversi, simboleggiando l’identità e le aspirazioni dei popoli africani.

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