I calendari africani sono uno strumento per misurare il tempo e gli africani hanno sviluppato diversi calendari basati sui loro movimenti della Luna, stagioni e cicli agricoli. Alcuni dei calendari africani più diffusi sono il calendario egizio, il calendario berbero, il calendario etiope, il calendario ruandese e il calendario islamico.
• Il calendario egizio, utilizzato nell’antica Egitto fino al 45 a.C., era basato sul ciclo annuale delle piene del Nilo. Questo calendario è stato poi sostituito dal calendario giuliano.
• Il calendario berbero, noto anche come calendario amazigh, è utilizzato dalle popolazioni berbere del Nord Africa. Si basa sul movimento del sole e conta 12 mesi di 30 giorni ciascuno.
• Il calendario etiope, noto anche come calendario ortodosso etiope, è utilizzato dalla Chiesa ortodossa etiope. Si basa sul calendario giuliano e conta 13 mesi di 30 giorni ciascuno. Inoltre, si noti che il calendario giuliano è stato anche utilizzato nelle regioni cristiane dell’Eritrea, e si basa sui movimenti del Sole, con 365 giorni all’anno e un anno bisestile ogni quattro anni.
• Il calendario ruandese, noto anche come calendario igihango, è utilizzato in Ruanda. Basato sul ciclo della vita agricola e delle stagioni, conta 12 mesi di 30 giorni ciascuno.
• Infine, abbiamo il calendario islamico. Si basa sul movimento della Luna ed è usato dai musulmani del Nord Africa e in alcune parti dell’Africa occidentale. Questo calendario conta 12 mesi lunari e le date dei mesi variano di anno in anno a seconda dell’osservazione della Luna.
Innanzitutto, è fondamentale sottolineare che esistono numerosi altri calendari, utilizzati da culture e gruppi etnici differenti in Africa. In particolare, questi calendari variano ampiamente in base alle regioni e alle consuetudini locali. Pertanto, la ricca diversità di modi per misurare il tempo in Africa è notevole ed è un chiaro riflesso delle tradizioni e delle peculiarità della cultura africana.
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