4236 a.C. il calendario di Giulio Cesare permetteva di pianificare gli eventi. Successivamente, nell’ottobre del 1582, fu introdotto a Roma da papa Gregorio VIII il calendario gregoriano. Oltre a questi calendari, abbiamo il calendario egiziano o africano basato sulla luna disegnato dagli antichi d’Egitto. Il calendario egiziano sarebbe apparso all’inizio del terzo millennio prima della nostra era; sarebbe quindi il primo calendario solare conosciuto nella storia e sarebbe stato stabilito sotto Chepseskaf, faraone della IV dinastia.
Questo calendario era il risultato di lunghi periodi di osservazione di fenomeni astronomici e naturali come il ciclo delle stelle e il ciclo delle stagioni. A questi venivano associati i periodi della semina e della raccolta. Si può dedurre che quando gli Egizi istituirono questo calendario, avevano già osservato per un lunghissimo periodo il fenomeno ciclico di 1460 anni in 2 o 3 periodi.
Tre stagioni nel calendario egiziano
Conoscevano anche l’anno bisestile e l’anno ordinario. Hanno diviso l’anno solare in 3 stagioni di 4 mesi, il mese in 3 settimane di 10 giorni. Questo tradotto come segue:
– AKHET (L’alluvione, i primi 4 mesi), dal 19 luglio al 15 novembre
– PERET (il declino), dal 16 novembre al 15 marzo
– CHEMOU (bassa acqua, raccolto, stagione secca), dal 16 marzo al 13 luglio
La settimana egiziana aveva 10 giorni e i 12 mesi dell’anno in Medu Neter (geroglifici o parole divine che sarebbero senza dubbio la matrice di tutte le lingue africane). I mesi sono:
1) Maestà,
2) Pan Ipet,
3) Capanna Horo,
4) Ka Herka,
5) Il tuo Abet,
6) Pan Mekheru,
7) Pan Iman Hotepu,
8) Pan Renout,
9) Pan Khonsu,
10) Pan Internet,
11) IP IP,
12) Mesut Ra.
Gli ultimi cinque giorni dell’anno, noti come I giorni epagomeni sono, sia per l’iniziato che per il laico, i più importanti dell’anno (da qui la celebrazione delle celebrazioni di fine anno). Corrispondono alla nascita delle principali divinità africane. La nascita o manifestazione di queste divinità è stata seguita dal sorgere eliaco della stella Sopedet (Sothis) il quinto giorno: è il Capodanno egiziano o Capodanno africano. Quindi abbiamo:
– 26 Mesout Ra (14 luglio nell’antichità ma oggi 29 luglio): Nascita di Ousiré (Osiride)
– 27 Mesout Ra (15 luglio nell’antichità ma oggi 30 luglio): Nascita di Horo (Horus)
– 28 Mesout Ra (16 luglio nell’antichità ma oggi 31 luglio): Nascita di Setu (Seth).
– 29 Mesout Ra (17 luglio nell’antichità ma oggi 1° agosto): Nascita di Aissatou (Iside)
– 30 Mesout Ra (18 luglio nell’antichità ma oggi 2 agosto): Nascita di Nabintou (Nephthys)
– 1° Djehouty (19 luglio nell’antichità ma oggigiorno 3 agosto): Capodanno Kamit (Thot)
Il 19 luglio del calendario gregoriano è considerato il primo giorno di un nuovo anno tra gli africani. Questo periodo dell’anno fu scelto dagli antichi d’Egitto che avevano notato che intorno al 19 luglio diventava visibile la stella Sothis (Sirio), poco prima dell’alba. Hanno anche notato che il sorgere eliaco della stella Sothis è un fenomeno più o meno fisso (infatti leggermente variabile in seguito alla precessione degli equinozi con un ritardo di 14 giorni per millennio).
Molte società tradizionali africane basano la pianificazione di eventi importanti sul calendario egiziano.