Abraham Hannibal o Abram Petrovich Gannibal, nato nel 1696, morì il 14 maggio 1781. Questo principe africano, figlio del principe Brouha del Logone (al nord del Camerun) fu catturato nel 1703 dagli schiavisti e portato a Istanbul dove divenne paggio del sultano ottomano Ahmed III a Costantinopoli. Alla fine del 1704 fu portato di nascosto in Russia per conto dello zar Pietro I di Russia con la complicità del suo ambasciatore Pietro Tolstoj, bisnonno del famoso scrittore Leone Tolstoj.
L’obiettivo di Pietro il Grande era quello di effettuare un esperimento – conclusivo – sulle capacità intellettuali di un bambino nero, per dimostrare con la pratica che l’intelligenza e le altre qualità umane non dipendono in alcun modo dal luogo di nascita.
Nel 1717 Annibale fu inviato in Francia per continuare la sua formazione nelle arti, nelle scienze e nella guerra. Lì impara diverse lingue e rivela grandi disposizioni in matematica, soprattutto in geometria. Nel 1720 studiò alla scuola di artiglieria di La Fère (oggi nell’Aisne) e si diploma come ingegnere del re. Combatté negli eserciti di Luigi XV contro quelli di suo zio Filippo V di Spagna e ricevette il grado di capitano. Fu durante questo soggiorno che Annibale adottò il suo soprannome in onore del generale cartaginese Hannibal (Gannibal è la tradizionale traslitterazione del nome in russo). Durante il suo soggiorno in Francia, stringe amicizia con diverse figure dell’Illuminismo come Diderot, Montesquieu o Voltaire. Voltaire chiama poi Hannibal la “stella oscura dell’Illuminismo” Questo fatto, difeso dal suo biografo Hugh Barnes, è tuttavia contestato dal critico Andrew Kahn.
Al suo ritorno in Russia, fu liberato e nobilitato dall’imperatore Pietro I (Pietro il Grande), di cui era figlioccio e divenne anche suo fedele amico. A metà del XVIII secolo, sotto il regno dell’imperatrice Elisabetta Petrovna, Abraham Petrovich Hannibal fu una delle personalità più importanti dell’impero russo dove condusse una notevole carriera come ingegnere militare e terminò come generale.
Fu lui a introdurre l’insegnamento dell’architettura civile nelle scuole di ingegneri militari in Russia… Il contributo di Hannibal, soprannominato il “Vauban russo”, allo sviluppo tecnico e militare della Russia del XVIII secolo è notevole.
Ha avuto sette figli con Christine-Régine de Schoëberg, una nobildonna svedese. Uno dei suoi figli Joseph, sarà il nonno di Alexander Pushkin (1799-1837), il fondatore della letteratura russa moderna.
In una petizione ufficiale che Hannibal presentò nel 1742 all’imperatrice Elisabetta, chiese la concessione di un grado nobiliare e di armi nobiliari, chiese che comparisse su questi un elefante di passaggio e un misterioso motto: “FVMMO”, una parola che significa “patria” nella lingua Kotoko. Il Kotoko è una lingua ciadica (o gruppo di dialetti) parlata in Ciad, in Nigeria e Camerun, dal popolo Kotoko.
Altro risorse:
https://goaravetisyan.ru/it/abram-gannibal-chernyi-predok-pushkina-znachenie-gannibal-abram/