Gli archeologi hanno trovato oggetti che assomigliano a pettini africani a Kush e Kemet, antiche civiltà egizie che ora sono il Sudan, il Sud Sudan e l’Egitto. Il più antico pettine africano ha oltre 5.500 anni. È stato trovato in una tomba nel cimitero di Abydos
L’uso del pettine africano
Pettine per capelli in legno risalente al 1550 a.C. circa. Copyright The Fitzwilliam Museum (E.1.2009)
In Africa, il pettine è un oggetto dalle molteplici forme e valori che spesso vanno oltre la funzione stessa. Le fotografie etnografiche della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo dimostrano che i pettini erano usati per molteplici scopi.
A seconda delle necessità e del luogo, erano associati all’appartenenza culturale, alla protezione, allo status, alla decorazione dei capelli e come strumenti. Nei paesi dell’Africa occidentale, come il Nigeria, il Benin, il Togo e la Costa d’Avorio, i pettini africani vengono offerti come regali d’addio, regali di amicizia e portafortuna.
I diversi pettini utilizzati per i capelli di tipo africano
I primi pettini avevano la forma di un picco. Le incisioni sul manico erano molto spesso a forma di animale o parte di un animale.
Tuttavia, molti pettini africani nell’antichità non avevano solo la forma di un picco. Nei paesi dell’Africa occidentale c’erano pettini Dawu, tradizionali pettini Yoruba con denti lunghi e a colletto.
Tra queste diverse forme di pettini, ci sono paralleli nelle tecniche decorative utilizzate nelle culture egiziane e quelle dell’Africa occidentale. La decorazione circolare incisa sui denti del pettine Dawu era usata anche nell’antico Egitto.
Questi pettini simili e nello stesso tempo unici avevano decorazioni di uccelli, corna di toro di ippopotamo. Interpretiamo questo come un segno di rispetto per la natura. Alcuni portavano anche immagini di persone.
Questi dettagli ci spingono a dedurre che, i simboli esprimessero affiliazione o status religioso.
Black Power e Afro Comb negli anni ’60
L’iconico pettine a “pugno” degli anni ’70 e un pettine di 5500 anni di Abydos in Egitto. Tratto dalle origini della mostra afro pettine. Il Fitzwilliam Museum, Cambridge 2013
Il Black Civil Rights and Power Movement, che ha accentuato l’orgoglio e l’emancipazione economica degli afroamericani, adotta l’emblematico pugno alzato come simbolo. Questo ha dato una visibilità mondiale al pettine africano negli anni 70. Una visibilità che ha fatto credere a molti che il pettine afro non fosse mai stato
In questo contesto americano, Il pettine era un emblema politico e firma di un’identità collettiva. Indossando il pettine tra i capelli, eri tra quelli che combattevano per l’orgoglio dei neri americani. Questo si accompagnava da una bellissima acconciatura afro. L’adozione di capelli naturali era diventata la norma e il pettine africano, lo strumento preferito.
L’iconico pettine Black Power Fist; il pettine nero originale, raffigurato sopra accanto a un pettine egiziano di 5.500 anni fa, è stato progettato e prodotto dall’uomo d’affari italiano, Anthony R. Romani nel 1972.
Ricordava il saluto ai Black Power del 1968 degli olimpionici Tommie Smith e John Carlos a Berlino.
Il pettine oggi
Anche se la produzione di massa e la popolarità dei pettini di legno rigidi originali sono diminuite, resta il fatto che pettini di forma simile (di plastica) sono ancora utilizzati in tutto il continente. In Ghana, il dua’afe (pettine di legno) è legato alla femminilità e alla bellezza.
La figura più importante che indossa ancora i pettini afro con orgoglio è il noto batterista Questlove. In varie comunità in tutto il mondo, il pettine africano viene utilizzato per incarnare i capelli dei neri.
Pettine africano ed europeo
Set del primo impero che include un pettine in oro e corallo, Foto: http://the-essence-of-frenchness.blogspot.it
La principale differenza tra i pettini del continente e i vecchi pettini europei è la larghezza degli spazi tra i denti. Quelli dall’Africa tendono ad avere più spazio, probabilmente perché gli utilizzatori e i produttori di pettini erano consapevoli che i capelli di tipo africano si spezzano più facilmente.
Link utile
https://fitzmuseum.cam.ac.uk/research/projects/african-combs
