Nelle culture africane, i tessuti catturano momenti diversi della vita culturale, economica e persino politica delle comunità che rappresentano. L’uso etnico dei tessuti appare in modo notevole nei riti tradizionali come matrimoni o funerali. Il tessuto segna anche il passaggio da uno stato all’altro in particolare, i riti di passaggio. È anche la materializzazione di una transizione tra lo stato perduto e quello appena acquisito; un indice di riconoscimento di tutti i membri di una stessa comunità.
I tessuti Kente
Kente è un tessuto ghanese, indossato durante le cerimonie e le riunioni in comunità. Come abbigliamento, è drappeggiato attorno al corpo, un lembo posto sulla spalla. I suoi colori e il materiale dicono molto sul rango sociale di chi lo indossa. Il tessuto Kente è fatto di perle, fili d’oro o di seta a seconda del ruolo sociale o della capacità finanziaria di chi lo possieda. La disposizione dei colori e la complessità dei modelli raccontano anche la funzione sociale di ogni individuo (re, signore o comune cittadino). È usato dai dignitari Akan e in particolare dal re, durante i riti di iniziazione alla religione Akan, le incoronazioni e i matrimoni.
Oggi, il kente che un tempo era riservato a un uso specifico è ora venduto come un normale tessuto in tutta l’Africa, come il tessuto Wax o il bazin.
Nella cultura afroamericana, il tessuto conserva la stessa connotazione e anche i tessuti afroamericani hanno partecipato alla comunicazione tra gli individui.
Patchwork (quilt)
Nelle piantagioni, gli schiavi riutilizzavano pezzi di tessuto per creare delle coperte quando non riuscivano a ottenerne una dai loro padroni. A poco a poco, i modelli erano personalizzati. Ogni patchwork raccontava la storia e sogni di libertà di chi lo aveva creato.
Durante la Underground Railroad, il patchwork fungeva anche da mappa per i fuggiti della schiavitù. La Underground Railroad era una ferrovia sotterranea, una rete di bianchi e afroamericane che offrivano riparo e assistenza ai fuggiti. Le date esatte della sua esistenza non sono note, ma come indicatore, si parla dalla fine del XVIII secolo fino alla Guerra Civile.
Da allora il patchwork è rimasto un simbolo della cultura afroamericana, tramandata di generazione in generazione. La creatività del patchwork pone l’accento sul processo di assemblaggio pezzo per pezzo portando a un’immagine completa.
Come i tessuti africani, il patchwork è un linguaggio la cui decifrazione è specifica di una comunità all’altra. La retorica riflette la sua particolare esperienza, tra America e Africa, rievocando la storia africana dei primi afroamericani.
Fonti
https://journals.openedition.org/civilisations/1899https://www.jstor.org/stable/41229791