Il 1° febbraio ricorre l’anniversario dell’inizio degli storici sit-in di Greensboro, che si sono svolti in un Woolworth’s nel centro di Greensboro.
Se la segregazione non ha mai impedito ai bianchi di essere serviti dai neri in stabilimenti a loro proibiti, fino agli anni ’60 negli Stati Uniti era comunque vietato che un nero fosse servito da un bianco. Una situazione che stava diventando sempre più insostenibile poiché il 1° febbraio 1960 quattro studenti afroamericani dell’Agricultural and Technical State University del North Carolina, dopo aver effettuato acquisti da Woolworth’s, conservarono gli scontrini per dimostrare di essere clienti, si sedettero a un bancone e chiesero gentilmente di essere serviti. La loro richiesta fu respinta.
Quando gli fu chiesto di andarsene, rimasero al loro posto. Ma proprio rimanendo al loro posto, rifiutarono di rimanere “al loro posto” in questa America segregazionista. Il Woolworth’s chiuse presto per porre fine all’incidente, ma i “Greensboro Four” giurarono di tornare il giorno successivo.
Il sit-in di Greensboro
A Greensboro, centinaia di studenti, organizzazioni per i diritti civili, chiese e membri della comunità si sono uniti a una protesta durata sei mesi.
Il 2 febbraio, i Quattro tornano da Woolworth’s e si siedono allo sportello. Le troupe televisive nazionali e locali si riuniscono nel negozio. L’intensa copertura televisiva ha contribuito a diffondere la protesta ad High Point, nella Carolina del Nord, il giorno successivo. La loro resistenza passiva e la richiesta pacifica di sedersi hanno contribuito a innescare un movimento guidato dai giovani per affrontare la disuguaglianza razziale nel sud.
Il 3 febbraio, all’orario di apertura, gli studenti si battono per i posti al Woolworth’s, ma c’è anche una crescente opposizione da parte dei bianchi che provocano i manifestanti. Le notizie nazionali iniziano a riportare la storia e il movimento si diffonde a Winston-Salem, nella Carolina del Nord.
4 febbraio. Studenti del Bennett College e tre studenti del Greensboro Women’s College si sono uniti al sit-in. Il sit-in paralizza Woolworth e altre attività commerciali vicine.
5 febbraio. Circa 300 studenti stanno ora protestando da Woolworth’s. Il movimento dei sit-in si sta diffondendo in quasi 40 altre città della regione.
6 febbraio. Si stima che più di 1.000 tra manifestanti e osservatori si trovano al Woolworth’s. Il sit-in si diffonde intorno al negozio Kress, bloccando virtualmente il centro di Greensboro. Gli stabilimenti Woolworth’s e Kress chiudono presto dopo aver ricevuto una minaccia di bomba.
7 febbraio. Gli studenti della A&T University votano per sospendere le proteste per dare la possibilità ai funzionari della città e dei negozi di conformarsi. Il loro impegno alla fine portò alla desegregazione del bancone del pranzo FW Woolworth il 25 luglio 1960. Quattro anni dopo, la segregazione dei luoghi pubblici fu resa illegale quando il Congresso approvò il Civil Rights Act del 1964.