L’Africa ha una ricca cultura della scarificazione. Nella maggior parte delle culture africane, era una componente estetica e culturale importante, come dimostrano le sculture nei musei di tutto il mondo.
I modelli di scarificazione non sono solo segni di bellezza, ma anche segni di lignaggio e, in alcuni casi, protezione contro gli spiriti maligni.
Cos’è la scarificazione?
La scarificazione è un processo lungo e doloroso e una modifica permanente del corpo. È la pratica di incidere la pelle con uno strumento appuntito come un coltello, un vetro, una pietra o un guscio di cocco, in modo da controllare la forma del tessuto cicatriziale su varie parti del corpo.

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La cicatrizzazione è una forma speciale di scarificazione in cui viene praticato uno squarcio nella pelle con uno strumento appuntito e l’irritazione della pelle causata dall’applicazione di succhi vegetali caustici forma vesciche permanenti. I pigmenti scuri come il carbone a volte vengono strofinati sulla ferita al fine di evidenziarla.
Le cicatrici in rilievo che si formano sono chiamate cheloidi. La cicatrice più complicata è stata probabilmente trovata nel bacino del Congo e nelle aree circostanti, e tra gli Akan dell’Africa occidentale.
Era come la carta d’identità in alcune tribù africane
La scarificazione trasmette messaggi complesi sull’identità e lo stato sociale. I segni permanenti del corpo sottolineano i ruoli sociali, politici e religiosi; permettono di distinguersi dagli altri, indicando il proprio rango nella società, nella famiglia, nel clan e nella tribù, e simboleggiare la propria bellezza o forza.
I disegni belli e intricati dipendono dall’abilità dell’artista ma anche dalla tolleranza al dolore. La scarificazione facciale in Africa occidentale, ad esempio, è stata utilizzata per identificare gruppi etnici, famiglie e individui.
Oltre alle funzioni di cui sopra, si pensava che le scarificazioni abbellissero il corpo. Sono stati realizzati anche sulle ragazze per segnare le fasi della vita: pubertà, matrimonio, ecc. Questi segni hanno anche contribuito a rendere le donne più attraenti per gli uomini, poiché le cicatrici erano viste come attraenti da toccare e da guardare, ma anche come una testimonianza che le donne possono sopportare il dolore del parto.
Le principesse in molti luoghi, come il Camerun, sfoggiavano segni incredibilmente belli e intricati. Il volto scolpito della regina Idia del Regno del Benin porta due segni sulla fronte. Per il popolo Karo dell’Etiopia, gli uomini si pungono il petto per rappresentare i nemici assassini di altre tribù; le donne con torsi e seni sfregiati sono considerate particolarmente sensuali e attraenti.
Oggi l’arte della scarificazione sta scomparendo in Africa, la vediamo praticamente solo sugli anziani. Principalmente a causa dei timori di trasmissione dell’HIV tramite le lame e anche per vergogna. È una cultura che un tempo era apprezzata e ora disprezzata. Ironia della sorte. Inoltre, con l’avvento delle carte d’identità, è diminuita anche la necessità di scarificare. La scarificazione è anche una realtà culturale in Polinesia.