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Il 29 maggio 1939 Haiti accoglie gli ebrei europei perseguitati

Creato da sandrine Nguefack
Juifs /ebrei

1939, si diffondono le misure di esclusione, e poco a poco, di sterminio di alcune popolazioni. Gli ebrei sono in prima linea. In questo contesto, il 23 maggio 1939 il presidente haitiano decise di accogliere e offrire la nazionalità haitiana agli ebrei perseguitati. In questo giorno di commemorazione dell’Olocausto, abbiamo voluto ricordare ai profughi di ieri e di oggi. Louis-Philippe Dalembert racconta brillantemente questa ricezione controcorrente implicita nel suo ultimo romanzo.

29 maggio 1939: il presidente haitiano Sténio Joseph Vincent adotta un decreto legislativo che concede la nazionalità in contumacia e la cittadinanza haitiana in contumacia ai profughi ebrei di Haiti. Propone di accogliere 50.000 in modo che sfuggano alle persecuzioni e alle politiche di sterminio della Germania nazista. Dal 1937, durante il Congresso degli scrittori per la difesa della cultura, l’autore e attivista politico haitiano Jacques Roumain, durante il suo soggiorno in Europa, sfidò gli intellettuali sulla minaccia del regime di Hitler e delle sue ideologie razziste.

Nel 1941, la Repubblica di Haiti, sotto l’egida del presidente Elie Lescot, dichiarò guerra al Terzo Reich. “Il primo Paese della storia contemporanea ad aver abolito la schiavitù sul proprio suolo, il giovanissimo Stato aveva deciso allora, di porre fine una volta per tutte alla ridicola nozione di razza, che gli esseri umani erano tutti negri, maledizione! “.

In questo estratto dal prologo del suo ultimo romanzo Avant que les ombres s’effacent (1), Louis-Philippe Dalembert rivela la trama della sua storia di fantasia basata sull’accoglienza sul suolo haitiano di una comunità minacciata. Il romanzo, che “non è un libro di storia” insiste lo scrittore, è un’opera di disegnatori, dove la realtà incontra l’immaginazione, in ogni pagina. “Volevo rendere omaggio a queste persone che hanno fatto la piccola storia nella grande storia”. I suoi personaggi sono tanto più probabili per alcuni, in quanto si chiamano Ida Faubert, scrittrice e attivista femminista haitiana che vive a Parigi nel periodo tra le due guerre, ma anche Roussan Camille. E l’opera è interamente dedicata all’intellettuale del XIX secolo, Anténor Firmin. Il suo libro On the Equality of Human Races, pubblicato nel 1885 in risposta alle teorie razziste di Gobineau, appare come il filo rosso del romanzo di Dalembert. Depositato nella città natale del protagonista, Ruben Schwartzberg, in una piccola cittadina polacca, il libro accompagna l’epopea di questa famiglia ebrea, in un’Europa in guerra dalla fine del XIX secolo. Mentre alcuni membri della famiglia fuggivano negli Stati Uniti e altri in Palestina per la costruzione di quello che sarebbe diventato Israele, Ruben fu imprigionato a Buchenwald.

“Ai profughi di ieri e di oggi”

E anche qui, la narrativa ci dice molto su parti della storia di questo periodo poco conosciuto, da quando Ruben fece il famoso viaggio da Saint-Louis a Cuba. Il 13 maggio 1939, questa nave di linea tedesca lasciò Amburgo con 937 passeggeri, per lo più ebrei in fuga dal Terzo Reich. Tuttavia, i politici cubani stanno ribaltando la loro decisione di accogliere questi rifugiati, sotto la pressione della crescente ostilità all’interno del Paese stesso nei confronti degli immigrati. “È la storia di centinaia di profughi che nessuno voleva, né gli inglesi, né il Canada, né Cuba. Il Saint-Louis dovette quindi tornare in Germania.

Alla fine, grazie alla battaglia mediatica, un certo numero di paesi ha accolto questi ebrei. Ma nessuno lo voleva. E già all’epoca c’era questa paura che tra i profughi si nascondessero spie o combattenti dell’esercito tedesco. Come oggi con la paura dei combattenti Daesh. E tutti si sono dati le spalle: “Ne ho abbastanza”, “Ho troppo”. Per dirti che il problema esisteva già all’epoca e che era uno dei motori di questo romanzo: mostrare che da qualche parte la storia si sta ripetendo, che c’è una specie di balbuzie”.

È in questo contesto che Haiti, un piccolo paese d’oltre Atlantico, ha decretato l’accoglienza e la naturalizzazione di migliaia di ebrei perseguitati. “Volevo rendere omaggio ad Haiti che non aveva molto ma che era pronta a condividere questo poco” continua Louis-Philippe Dalembert. Avant que les ombres s’efface, un’opera di fantasia che approfondisce anche la complessità della società haitiana, è uno di questo romanzo che illumina, di queste parole “che resistono e non si arrendono al volgarità dell’«epoca» (2).

 

Fonte

1. Pubblicato con la casa editrice s Sabine Wespieser. Mars 2017.

2. Estratto dalla poesiae « Il y a quelque chose » de Marc Alexandre Oho Bambe. Africultures .com. 2 mars 2017

3 Africulture

Imagine di copertina CC

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