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Usman Dan Fodio governò la prima centralizzazione della storia

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Usman Dan Fodio governò la prima centralizzazione della storia

Usman Dan Fodio nacque nel 1754 a Maratta, vicino a Galmi. Il suo villaggio dipendeva allora dal regno di Gobir, una monarchia Hausa nel nord dell’attuale Nigeria e nel sud del Niger.

Appartenente all’etnia Peul, popolo seminomade allevatore di buoi e guerriero dal Sahel al Senegal, istruito (parlava e scriveva) in arabo, Dan Fodio si affermò come predicatore itinerante.

Insegnando un Islam purificato, radunò un pubblico di fedeli e si stabilì a Degel, una quarantina di chilometri a nord di Sokoto. Il suo obiettivo era quello di rendere questo villaggio un modello di gestione sociale e politica musulmana, al contrario della monarchia Hausa che chiamava corrotta. Stiamo già parlando di jihad. Il cauto Dan Fodio rispose invitando i suoi seguaci a pregare per l’istituzione della legge islamica.

Intuendo il pericolo, il re di Gobir per placarlo gli affidò l’educazione dei suoi figli e si spinse fino a concedergli un diritto di governo in Degel.

Nel 1801, però, tutto cambiò: alla morte del re il suo successore, Yunfa, non ama l’ascetismo del popolo di Degel e non accetta critiche al potere degli Hausa.

Decreta l’abolizione dell’autonomia di Degel e tenta di far assassinare Dan Fodio. Con i suoi sostenitori, quest’ultimo fuggì, imitando Maometto quando lasciò la Mecca per Medina, ma per stabilirsi a Gudu, il 21 febbraio 1804. Lì, Dan Fodio è proclamato “Sarkin Musulmi”, re o capo dei musulmani, dai suoi seguaci.

I rapporti al momento mancano di chiarezza. Non è noto se Dan Fodio, dichiarando la jihad dia inizio alla guerra o se Yunfa lanci un’offensiva preventiva con l’appoggio degli altri regni Hausa. L’ex professore, però, si era preparato bene. Riunendo intorno a sé i formidabili cavalieri Peulh, invase il paese Hausa. Poi, radunando i contadini schiacciati dalle tasse, li sollevò contro il potere.

La vittoria non tardò ad arrivare. Il 21 giugno 1804 Dan Fodio sconfisse l’esercito di Yunfa a Tabkin Kwato. Affidò poi stendardi benedetti ai suoi dodici discepoli più fedeli e li mandò a conquistare i paesi vicini. Tra il 1804 e il 1808 costituì il più grande impero africano, l’Impero Sokoto, estendendo la sua autorità al nord dell’attuale Camerun.

Tra i cinque principi di governo da lui emanati si legge: “Il potere non deve essere conferito a chi lo cerca”. Non si può negare a Dan Fodio una certa onestà e coerenza tra le sue idee e la sua condotta.

Nel 1811 prese le distanze dagli affari di stato e nel 1814 conferì il titolo di sultano al figlio Mohammed Bello, che gli successe, dedicandosi alla scrittura di libri.

Il rigore religioso di Usman Dan Fodio, la sua caccia alle pratiche ancestrali miste all’Islam, così come le incursioni dell’Impero Sokoto per convertire con la forza le tribù animiste, suscitano tuttavia forti inimicizie. Fino al 1903, quando gli inglesi si impadronirono della regione, i successori di Dan Fodio non smisero di cercare di mantenere un sistema teocratico oppressivo e lontano dai costumi africani.

Dal 1727 esiste un emirato islamista nato a seguito di un jihad a Fouta Djalon (Guinea). Tuttavia, Dan Fodio ispirò fondazioni islamiste più recenti: nel 1818, Sékou Amadou lanciò la jihad e fondò l’Impero Macina in parte del Mali. Nel 1850, Oumar Tall, partito di Fouta-Toro, in Senegal, creò un impero che si estendeva fino a Timbuktu (oggi Mali). Tra gli altri meriti, aveva sposato una nipote di Dan Fodio. Questi leader, come Dan Fodio, erano Peulh.

Per capire cosa sta succedendo in Mali e Nigeria bisogna considerare anche la dimensione storica. Comprendi inoltre che ci sono reti transcontinentali, sconosciute agli occidentali.

Di: Jean Isnard

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