.Soul Makossa, il lato B di un disco del 1972, ha fatto la storia della cultura pop. Una storia costellata di processi.
La leggenda del sassofono e del jazz afro Manu Dibango è morta di coronavirus all’età di 86 anni. In 50 anni di carriera, questa figura della musica mondiale avrà segnato gli animi con i suoi titoli Big Blow, Abele Dance, Aye Africa… così come una canzone che gli ha aperto le porte della cultura pop: Soul Makossa, cantata dalle mega star della musica americana, da Michael Jackson a Rihanna a Beyoncé.
Nel 1972, l’artista camerunese ha pubblicato un inno per sostenere il suo paese alla Coppa d’Africa. Sul lato B del 45 giri compare Soul Makossa: un pezzo orecchiabile in cui dà un accento groove al makossa, musica tradizionale del Camerun. La traccia valica i confini, avvistata dai dj newyorkesi.
Prima copertina, successo mondiale
Tutto fa pensare che questo pezzo sia arrivato anche nelle orecchie di uno dei più grandi artisti della world music. Nel 1982, Michael Jackson pubblicò Thriller, che sarebbe diventato l’album più venduto al mondo. Il ritmo e la melodia di uno dei singoli, Wanna Be Startin’ Somethin’, ricordano Soul Makossa. Soprattutto, la sequenza di sillabe “Ma ma se, ma ma sa, ma ma coo sa” richiama inequivocabilmente il “Mama ko, mama sa, maka makossa” del brano di Manu Dibango. Il suo nome però non è citato da nessuna parte.
Manu Dibango fa causa a Michael Jackson. Un accordo finanziario fu trovato nel 1986, come confidò nel 2009 al Parisien:
«Ci hanno pagato due milioni di franchi: uno per me, uno per il mio editore», ha spiegato il musicista. Perse poi tutti i diritti sul titolo di Michael Jackson, ma rimase maestro di Soul Makossa.
Nuovo singolo di Rihanna
Nel 2007, Rihanna ha ottenuto un successo con la canzone Don’t Stop The Music, in cui ha interpretato la suite di sillabe cantata da Michael Jackson, e Akon ha pubblicato un remix di Wanna Be Startin ‘Somethin’:
“Ancora una volta, in entrambi i casi, non sono accreditato e Michael Jackson è persino considerato il cantautore del pezzo”, ha spiegato Manu Dibango, sempre a Le Parisien. Fa causa alle case discografiche dei due artisti.
Si è particolarmente rammaricato per l’utilizzo della pista da parte di Les Enfoirés, che ha citato solo Rihanna: “Questo è ciò che mi fa più male. Vivo in Francia da sessant’anni. Ho anche lavorato con alcuni artisti che sono nelle Enfoirés e si dimenticano di me”.
Come riportato da RFI, Rihanna aveva ottenuto da Michael Jackson il diritto di utilizzare il suo campione, senza che Manu Dibango fosse consultato. Ma questa nuova procedura legale è stata dichiarata inammissibile dal giudice abbreviato, avendo Manu Dibango già ottenuto una menzione sulle nuove edizioni del disco di Rihanna in Francia.
Vittoria simbolica
Oltre a queste due copertine, probabilmente le più emblematiche, molti artisti si sono appropriati di questa sequenza di sillabe. In particolare, Booba nel titolo DKR, Kanye West in Lost In The World, o Beyoncé, in maniera più discreta, in una versione live del suo titolo Deja Vu.
Di tutti questi recuperi, più o meno autorizzati, Manu Dibango aveva mantenuto la vittoria contro il gigante che era Michael Jackson.
Una vittoria di cui si è congratulato nel 2014 su TV5 Monde: “Ha riportato in vita la canzone, all’improvviso. Forse stava dormendo “, ha scherzato. “Ci sono stati processi dopo, abbiamo fatto lavorare gli avvocati. Tuttavia, ha ascoltato la musica di Manu, gli è piaciuto questo pezzo, l’ha preso (…) C’è stato un processo, ci sono stati arrangiamenti dopo… il che significa che c’è riconoscimento”.
Fonte : https://twitter.com/Alouicerlia/status/1242361119152504833
