Il Premio Félix-Houphouët-Boigny per la ricerca della pace è stato istituito dall’UNESCO nel 1989 per “onorare persone viventi, istituzioni o enti pubblici o privati in attività che abbiano contribuito in modo significativo alla promozione, alla ricerca, alla salvaguardia o al mantenimento della pace, con il dovuto rispetto della Carta delle Nazioni Unite e della Costituzione dell’UNESCO. “
Il premio è intitolato a Félix Houphouët-Boigny, il primo presidente della Repubblica della Costa d’Avorio. Assegnato annualmente, questo premio comprende un assegno di 122.000 euro da dividere tra i destinatari secondo necessità, una medaglia d’oro e un diploma. Viene assegnato da una giuria internazionale composta da undici personalità provenienti dai cinque continenti e presieduta da Henry Kissinger, ex Segretario di Stato americano
Dopo vincitori come Nelson Mandela, Frederik Willem de Klerk, Yasser Arafat, François Hollande, Abdoulaye Wade e Jimmy Carter, è stata la volta di Giusi Nicolini, nata Giuseppina Maria Nicolini, ad essere onorata nel 2017.
La sindaca di Lampedusa Giuseppina Nicolini ha salvato la vita ai migranti che cercavano di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo dal Nord Africa. Giuseppina Nicolini ha condiviso questo importante riconoscimento umanitario con l’Organizzazione SOS Mediterraneo.
In una dichiarazione, l’ente culturale delle Nazioni Unite, l’Unesco, che sponsorizza il premio, ha affermato che la signora Nicolini è stata ampiamente riconosciuta per “la sua umanità e il suo incrollabile impegno nella gestione delle crisi dei rifugiati”.
Ricordiamo che nel 2016 fu premiata con il The 2016 Olof Palme Prize assieme al sindaco Spyridon Galinos di Lesbo per la loro guida ispiratrice in uno dei periodi più difficili del nostro tempo, avendo così salvato migliaia di vite e dato speranza e fiducia nel futuro.
Insieme ai loro cittadini Spyridon Galinos e Giusi Nicolini hanno aperto le loro menti e società alle persone in fuga dalla guerra, dal terrore e dalla miseria. In un mondo sempre più pericoloso e crudele hanno sottolineato l’imperativo umanistico che è più importante proteggere le persone che i confini.
Secondo il presidente ad interim della giuria, l’ex presidente del Mozambico Joaquim Chissano “rifugiati e migranti costituiscono oggi uno dei problemi cruciali, soprattutto nel Mediterraneo, dove dal 2013 sono morti in naufragi quasi 13.000 uomini, donne e bambini”.
Migliaia di profughi arrivano ogni anno a Lampedusa, un’isola situata tra l’Africa e l’Europa continentale.